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Frattura del calcagno percorso di cura dall’operazione alla riabilitazione

La frattura del calcagno è una delle lesioni più complesse e invalidanti del piede. Colpisce l’osso del calcagno, alterando la biomeccanica del cammino e influenzando la qualità della vita quotidiana.


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Il trattamento richiede competenze altamente specializzate, come quelle del Dott. Marco Pozzolini, chirurgo ortopedico con lunga esperienza nella diagnosi, trattamento e riabilitazione delle patologie del piede.


Diagnosi e indicazioni per l’intervento


Il primo passo nella gestione di una frattura del calcagno è una diagnosi accurata. Dopo l’esame clinico, vengono eseguite radiografie in diverse proiezioni e una TC, fondamentale per valutare la morfologia della frattura. La classificazione secondo Sanders è spesso utilizzata per stabilire la complessità della lesione.


L’intervento chirurgico è consigliato in presenza di:

  • fratture articolari scomposte

  • perdita di altezza del calcagno

  • instabilità meccanica del piede

  • dolore persistente e difficoltà nel carico


Il Dott. Pozzolini esegue l’intervento con tecniche che riducono l’invasività, utilizzando viti e placche dedicate per riallineare le superfici articolari e garantire una stabilità adeguata alla guarigione.


L’intervento chirurgico e le prime settimane post-operatorie


L’operazione viene eseguita in anestesia loco-regionale o spinale. L’obiettivo è il ripristino anatomico della struttura del calcagno e delle articolazioni coinvolte. Il chirurgo utilizza sistemi di sintesi avanzati per garantire il massimo della tenuta meccanica e un recupero più rapido.


Nelle prime 4 settimane post-operatorie si applica un tutore funzionale, evitando qualsiasi tipo di carico sull’arto.


Si adottano strategie per:

  • controllare il dolore

  • ridurre l’edema

  • prevenire le complicanze tromboemboliche

  • proteggere la ferita chirurgica


Dopo la rimozione dei punti, generalmente tra il 14° e il 21° giorno, si può iniziare la mobilizzazione passiva del piede con un fisioterapista esperto.


Il ruolo fondamentale della riabilitazione


La fase riabilitativa è cruciale per il pieno recupero funzionale. Tra la 4ª e la 6ª settimana, se il processo di consolidamento procede correttamente, si introduce il carico progressivo con ausili come le stampelle e scarpe ortopediche.


Il protocollo riabilitativo prevede:

  • esercizi per il recupero della mobilità articolare

  • rinforzo muscolare del tricipite surale e del comparto anteriore

  • training propriocettivo per la stabilità

  • esercizi di deambulazione su superfici diverse


Dal 3° mese si può valutare il ritorno a un’attività motoria più intensa, compatibilmente con il tipo di frattura e il recupero clinico. In casi selezionati, il Dott. Pozzolini consiglia anche l’uso di plantari su misura per ridistribuire i carichi e prevenire recidive o dolori cronici.


Follow-up e qualità della vita dopo la frattura


Il controllo specialistico è fondamentale durante tutto il decorso. Il Dott. Pozzolini pianifica follow-up radiografici regolari per monitorare l’integrità dell’impianto e la corretta fusione ossea. Il percorso può durare dai 4 ai 6 mesi fino a un anno per un recupero completo.


Nel lungo termine è importante:

  • mantenere il tono muscolare

  • adottare calzature adeguate

  • evitare attività ad alto impatto nei primi 6-8 mesi

  • rispettare gli esercizi di mantenimento consigliati dal fisioterapista


Grazie all’esperienza e alla competenza del Dott. Marco Pozzolini, i pazienti con frattura del calcagno possono contare su un percorso diagnostico, terapeutico e riabilitativo completo, mirato al ritorno a una vita attiva, con il massimo della funzionalità e il minimo rischio di complicazioni.

 
 
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