Frattura del calcagno percorso di cura dall’operazione alla riabilitazione
- Marco Pozzolini

- 7 ago
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La frattura del calcagno è una delle lesioni più complesse e invalidanti del piede. Colpisce l’osso del calcagno, alterando la biomeccanica del cammino e influenzando la qualità della vita quotidiana.

Il trattamento richiede competenze altamente specializzate, come quelle del Dott. Marco Pozzolini, chirurgo ortopedico con lunga esperienza nella diagnosi, trattamento e riabilitazione delle patologie del piede.
Diagnosi e indicazioni per l’intervento
Il primo passo nella gestione di una frattura del calcagno è una diagnosi accurata. Dopo l’esame clinico, vengono eseguite radiografie in diverse proiezioni e una TC, fondamentale per valutare la morfologia della frattura. La classificazione secondo Sanders è spesso utilizzata per stabilire la complessità della lesione.
L’intervento chirurgico è consigliato in presenza di:
fratture articolari scomposte
perdita di altezza del calcagno
instabilità meccanica del piede
dolore persistente e difficoltà nel carico
Il Dott. Pozzolini esegue l’intervento con tecniche che riducono l’invasività, utilizzando viti e placche dedicate per riallineare le superfici articolari e garantire una stabilità adeguata alla guarigione.
L’intervento chirurgico e le prime settimane post-operatorie
L’operazione viene eseguita in anestesia loco-regionale o spinale. L’obiettivo è il ripristino anatomico della struttura del calcagno e delle articolazioni coinvolte. Il chirurgo utilizza sistemi di sintesi avanzati per garantire il massimo della tenuta meccanica e un recupero più rapido.
Nelle prime 4 settimane post-operatorie si applica un tutore funzionale, evitando qualsiasi tipo di carico sull’arto.
Si adottano strategie per:
controllare il dolore
ridurre l’edema
prevenire le complicanze tromboemboliche
proteggere la ferita chirurgica
Dopo la rimozione dei punti, generalmente tra il 14° e il 21° giorno, si può iniziare la mobilizzazione passiva del piede con un fisioterapista esperto.
Il ruolo fondamentale della riabilitazione
La fase riabilitativa è cruciale per il pieno recupero funzionale. Tra la 4ª e la 6ª settimana, se il processo di consolidamento procede correttamente, si introduce il carico progressivo con ausili come le stampelle e scarpe ortopediche.
Il protocollo riabilitativo prevede:
esercizi per il recupero della mobilità articolare
rinforzo muscolare del tricipite surale e del comparto anteriore
training propriocettivo per la stabilità
esercizi di deambulazione su superfici diverse
Dal 3° mese si può valutare il ritorno a un’attività motoria più intensa, compatibilmente con il tipo di frattura e il recupero clinico. In casi selezionati, il Dott. Pozzolini consiglia anche l’uso di plantari su misura per ridistribuire i carichi e prevenire recidive o dolori cronici.
Follow-up e qualità della vita dopo la frattura
Il controllo specialistico è fondamentale durante tutto il decorso. Il Dott. Pozzolini pianifica follow-up radiografici regolari per monitorare l’integrità dell’impianto e la corretta fusione ossea. Il percorso può durare dai 4 ai 6 mesi fino a un anno per un recupero completo.
Nel lungo termine è importante:
mantenere il tono muscolare
adottare calzature adeguate
evitare attività ad alto impatto nei primi 6-8 mesi
rispettare gli esercizi di mantenimento consigliati dal fisioterapista
Grazie all’esperienza e alla competenza del Dott. Marco Pozzolini, i pazienti con frattura del calcagno possono contare su un percorso diagnostico, terapeutico e riabilitativo completo, mirato al ritorno a una vita attiva, con il massimo della funzionalità e il minimo rischio di complicazioni.


