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Fascite plantare: terapie e prevenzione con approccio ortopedico avanzato

La fascite plantare è una delle patologie più comuni del piede adulto, caratterizzata da dolore intenso nella zona del tallone e dell’arco plantare. Se trascurata, può diventare cronica e compromettere le attività quotidiane.


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Per questo è fondamentale intervenire tempestivamente, grazie a un approccio ortopedico specialistico e mirato.


Il Dott. Marco Pozzolini, chirurgo ortopedico con una lunga esperienza nella cura delle patologie del piede, utilizza un percorso diagnostico e terapeutico strutturato, basato su valutazioni approfondite, tecniche conservative e, quando necessarie, soluzioni chirurgiche mininvasive.


Questo permette una gestione completa della fascite plantare, riducendo tempi di recupero e favorendo il ritorno alle normali attività.


Diagnosi e fasi iniziali di trattamento


Il percorso inizia con una visita ortopedica dettagliata presso l’ambulatorio del Dott. Pozzolini. Durante il colloquio si analizzano la sintomatologia, l’anamnesi e le abitudini posturali.


Le fasi diagnostiche includono:

  • valutazione clinica con palpazione del tallone e arco plantare

  • test di flessione dorsale per valutare la tensione plantare

  • esami strumentali (ecografia o radiografia) per escludere spine calcaneari o patologie associate


Nella fase iniziale si predilige un approccio conservativo, che consente spesso di risolvere il problema senza intervento chirurgico.


I trattamenti prevedono:

  • riposo relativo e limitazione delle attività ad alto impatto

  • terapia fisica con stretching mirato, massoterapia e onde d’urto

  • utilizzo di plantari su misura per correggere l’appoggio del piede e distribuire meglio il carico

  • antinfiammatori e crioterapia per ridurre il dolore e l’infiammazione


Un follow-up periodico permette di monitorare i progressi e adattare il piano terapeutico in base alle esigenze individuali.


Strategie avanzate per recuperare la funzionalità


Se i metodi tradizionali non portano a un miglioramento entro 6–8 settimane, il Dott. Pozzolini valuta l’introduzione di terapie ortopediche avanzate, sempre mantenendo un approccio conservativo.


Queste includono:

  • terapia con onde d’urto focalizzate extracorporee, efficace nel stimolare la rigenerazione dei tessuti danneggiati

  • infiltrazioni ecoguidate a base di plasma ricco di piastrine (PRP) per accelerare il processo di guarigione

  • laserterapia ad alta potenza per ridurre l’infiammazione e favorire la riparazione dei tessuti

  • ginnastica propriocettiva e rinforzo muscolare funzionale per migliorare stabilità ed equilibrio


In questa fase il paziente è seguito da un team multidisciplinare, composto da fisioterapisti e ortopedici, con il Dott. Pozzolini che sovrintende l’intero percorso, modulando le terapie secondo la risposta clinica.


Quando considerare l’intervento chirurgico


In rari casi, la fascite plantare può diventare resistente ai trattamenti anche avanzati e protrarsi per mesi o anni con dolore persistente. In questi contesti si valuta la chirurgia, preferibilmente tramite tecniche mininvasive e percutanee, di cui il Dott. Pozzolini è specialista.


Le procedure chirurgiche prevedono:

  • rilascio laterale o centrale della fascia plantare tramite micro incisioni, garantendo un recupero rapido

  • eventuale rimozione di spine calcaneari se presenti e sintomatiche

  • utilizzo di guida radiologica intraoperatoria per precisione millimetrica


Questo approccio minimamente invasivo permette un ritorno alla deambulazione precoce, spesso già il giorno successivo all’intervento, riducendo significativamente dolore e rischio di recidive.


Prevenzione e stile di vita


La prevenzione è fondamentale per evitare recidive e garantire al piede una funzionalità stabile nel tempo. Il Dott. Pozzolini suggerisce strategie mirate quali:

  • utilizzo di calzature adeguate, con supporto dell’arco plantare e suole ammortizzanti

  • regolare stretching della fascia plantare e dei muscoli posteriori della gamba

  • mantenimento di un peso corporeo ottimale per ridurre lo stress al piede

  • alternanza di attività ad alto e basso impatto (nuoto, ciclismo) per proteggere le strutture del piede

  • controlli annuali con ortopedista, soprattutto per chi ha sviluppato patologie del piede o pratica sport intensi


Questo approccio integrato garantisce non solo il recupero, ma anche la stabilità a lungo termine, migliorando qualità di vita e prevenendo future problematiche.

 
 
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