Artrosi: alternativa alla chirurgia con il trattamento a base di cellule staminali
- Marco Pozzolini

- 3 mag
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 2 ago
L’artrosi è una delle patologie più diffuse tra gli adulti e gli anziani, e può compromettere la mobilità, l’autonomia e la qualità della vita quotidiana. Fino a pochi anni fa, l’unica soluzione nei casi più gravi era l’intervento chirurgico ortopedico.
Oggi esiste un’opzione meno invasiva, efficace e rigenerativa: la terapia con cellule staminali mesenchimali (MSC), ottenute dal tessuto adiposo del paziente stesso. Questo trattamento ambulatoriale rappresenta una vera svolta per chi desidera evitare la chirurgia protesica e migliorare le proprie articolazioni in modo naturale.

Cosa aspettarsi prima dell’intervento con cellule staminali
Il percorso terapeutico comincia con una valutazione specialistica accurata. Il paziente viene visitato sia dal medico ortopedico sia dall’anestesista, che verificano l’idoneità clinica al trattamento. L’obiettivo è escludere eventuali controindicazioni, come patologie sistemiche non controllate, allergie o condizioni particolari.
Il giorno dell’intervento non è necessario alcun ricovero. Basta presentarsi con la documentazione richiesta, a digiuno da almeno sei ore, e portare con sé una pancera elastica da indossare dopo il trattamento. Il prelievo di grasso viene effettuato in anestesia locale con sedazione leggera, rendendo la procedura sicura e ben tollerata.
Come funziona la procedura: semplice, veloce, ambulatoriale
Il trattamento ha una durata complessiva inferiore a un’ora. Dopo la preparazione del campo sterile, il medico procede con l’infiltrazione della soluzione di Klein, che riduce sanguinamento e fastidi. Successivamente si effettua un piccolo prelievo di grasso sottocutaneo, in genere dalla zona addominale, utilizzando una cannula collegata a una siringa aspirante. Sono
sufficienti 30–60 ml di tessuto adiposo.
Il grasso prelevato viene subito trattato in modo sterile grazie al sistema Laypocex, che consente di ottenere un concentrato purificato di cellule staminali, senza centrifugazioni né uso di enzimi. Questo tessuto viene infine infiltrato direttamente nell’articolazione da trattare, come ginocchio, anca o spalla.
Recupero rapido e ritorno alle attività quotidiane
Una delle caratteristiche più apprezzate di questa terapia è il suo decorso post-operatorio estremamente agevole. Il paziente può tornare a casa il giorno stesso, dopo circa un’ora di osservazione. È consigliato un breve riposo e l’uso della pancera per ridurre eventuali lividi nella zona del prelievo.
La medicazione può essere rimossa dopo 24–48 ore.
Il ritorno alla vita lavorativa è generalmente immediato, anche se si suggerisce qualche giorno di riposo.
L’attività sportiva leggera può essere ripresa dopo circa 30 giorni.
In caso di lieve dolore, sono sufficienti comuni antinfiammatori da banco.
Benefici attesi e durata dei risultati
I primi miglioramenti possono comparire già nelle settimane successiveall’intervento, ma i risultati più significativi si manifestano tra il terzo e il sesto mese. Il paziente nota una riduzione del dolore, una maggiore mobilità e un ritorno a una vita attiva più soddisfacente.
In molti casi, i benefici si mantengono nel tempo, evitando del tutto l’intervento chirurgico. La ripetizione della procedura è rara e riservata a situazioni gravi o nei casi in cui il primo trattamento abbia avuto un’efficacia parziale.
Risposte alle domande più frequenti sul trattamento
È un intervento chirurgico?
Sì, tecnicamente si tratta di un piccolo atto chirurgico, ma è molto meno invasivo rispetto a un’artroscopia o a una protesi. Si esegue in ambulatorio chirurgico o in sala operatoria attrezzata.
Serve l’anestesia generale?
No, è sufficiente l’anestesia locale con una leggera sedazione per garantire comfort e sicurezza.
Quanto dura l’effetto?
I risultati sono spesso duraturi. La ripetizione del trattamento è rara, ma possibile nei casi più complessi.
Quando si notano i miglioramenti?
I benefici iniziano a manifestarsi tra la seconda e la quarta settimana, con miglioramenti progressivi fino a sei mesi.
Serve fare fisioterapia?
Sì, è consigliato un percorso di riabilitazione personalizzato, che può includere TECAR, magnetoterapia e ginnastica funzionale.
Sono previsti controlli?
È raccomandato un follow-up dopo 3–6 mesi per monitorare i risultati. Quando necessario, è possibile il controllo a distanza tramite videochiamata o email.


